22 gennaio:una data importante

correva il 1615, da 12 lunghi anni si erano perse le tracce della Sacra Reliquia di Sant’Anna. nel 1603 un frate, frà Giovanni da Tusa, fintosi pazzo e dopo diverse traversie (era stato prigioniero nelle carceri del castello e poi per grazia nominato aiutante del cappellano)era riuscito a privare i principi ventimiglia dell’insigne reliquia. ma è solo il 25 luglio dello stesso anno che il misfatto si scopre. era l’inizio di 12 anni di lutto per un casato ed un paese che aveva motivo di vanto e di devozione verso quella preziosa Reliquia. le ricerche superarono gli stessi mezzi del tempo e in pochi mesi frà Giovanni è rintracciato a Messina, morente. l’unica cosa che riesce a dire è ” Santa Lucia”. nonostante le mille ricerche in quella contrada castelbuonese nulla si trova….

giungiamo con lungo balzo all’anno 1614,è già stata richiesta una nuova reliquia al Vaticano ma tutto subisce intoppi e ritardi. un virtuoso cappuccino di nome Frà Francesco però rassicura la principessa Dorotea dicendo che la Reliquia farà ritorno e bisognerà custodirla come tesoro assai prezioso. il cappuccino profetizza però che non potrà egli goderne la vista perchè morrà prima dell’agognato ritorno.

ed eccoci alla data odierna, il 22 gennaio 1615. frà francesco è morto da qualche tempo quando nel convento di Santa Lucia del borgo a Palermo un monaco zoppo, zappando l’orticello del convento colpisce una cassa. credendola una cassa saracena si appresta a metter via il contenuto da quel luogo sacro…ma non appena entra in contatto con le reliquie d’osso ivi contenute è sanato dalle sue infermità. nè i miracoli e i prodigi si fanno attendere…anzi si moltiplicano nella stessa giornata. quel teschio porta una plangetta in fronte ma nessuno è capace di decifrarne il significato…è greco. il legno della cassa non brucia nel fuoco e sana i malati! si moltiplicano le grazie! è un giorno di letizia ma anche pieno di paura… si ricorre subito all’inquisitore Roxas…sarà lui a decidere delle sorti di quel teschio.

già dall’indomani di quel beato 22 gennaio l’arcano comincia a svelarsi… l’abate di Santo Spirito riesce a tradurre la scritta che recita “madre della Madre di Dio ” ma capendo che tesoro prezioso ha tra le mani finge di non capire e avvisa in segreto Giovanni III ventimiglia che trovavasi nei pressi di palermo (trabia o Ciminna). comincia così quella serie di eventi che porta alla restituzione del Sacro Teschio e al ritorno a Castelbuono.

il dì 22 Gennaio venne festeggiato per alcuni anni, ad oggi la tradizione ne serba memoria durante la festa patronale quando, il giorno 22 luglio-santa Maddalena, l’alborata sveglia la cittadinanza con suono di festa.

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